mercoledì 22 ottobre 2014

IL TAPPETO VOLANTE

Una delle critiche che mi han fatto più spesso è che sono una sognatrice.
Da quanto aspra è questa critica potete capire a cosa ha rinunciato la persona che la fa.
C'è quello che aveva dei sogni, ma li ha scartati a priori, gettando sotto il tappeto quello che definisce 'inutile fantasia', convinto che quel mucchietto di fandonie non l'avrebbe mai disturbato decenni dopo.
C'è poi quello che per un pò ci ha creduto ma, come tutti, è rimasto spiazzato da chi gli diceva di essere un sognatore, accompagnando quella parola, che viene spesso usata come dispregiativa, con un tono accondiscendente, di chi la sa lunga o comunque più lunga dell'ascoltatore.
Poi ci sono i miei preferiti: quelli che ci hanno provato, ma non ce l'hanno fatta al primo tentativo.
Li preferisco perchè cercano di disprezzarti, ma lo fanno senza convinzione, con l'aria di non saper  bene neanche loro cosa vogliono dire.
Ma tutti, indistintamente, hanno fatto lo stesso errore, che tu non hai fatto, ma sei sempre sul punto di commettere: nascondere i tuoi sogni sotto il tappeto.
Il tappeto della vita ha la pessima abitudine, però, di viaggiare.
Sulle ali della passione e dell'immaginazione, si alza e se ne va e tu resti lì, a guardare il tuo mucchietto di cenere e a chiederti che ne è stato della tua vita.
Molti di noi non hanno mai sognato grandi cose, non che si siano accontentati, no; la loro gioia era nelle piccole cose di tutti i giorni, nel costruire una vita serena e semplice.
Cavalcano l'onda del quotidiano con contentezza e sanno prendere la vita per quello che è.
C'è una commessa, al supermercato dove vado, che io adoro e ogni volta che la vedo penso che la vita sia bella sempre.
Una bella ragazza, sempre ben truccata e pettinata, con un sorriso felice, pieno di gioia.
Lei racconta di cosa ha fatto la sera, degli amici che ha visto, si ricorda di te e chiede a tutti qualcosa, come va, come stanno i bambini e a me come sta il mio cagnolino.
Lei non sogna viaggi esotici se non come piacevole diversivo alla sua vita che le piace così com'è.
Lei, per me, è una donna di successo,  una che ha trovato la chiave della vita.
Ci sono invece persone che sognavano di fare gli artisti, o vivere in un Paese esotico, interessante; sognavano di conoscere mondi, di fare cose.
Ma qualcuno gli ha detto che i conti vanno pagati, dimenticando di aggiungere che i conti si pagano anche mentre si continua a sognare.
Trovarsi un lavoro non è buttare i propri sogni, ma alimentarli.
Molti invece trovano un lavoro che non amano e pensano che sia una resa: è quando i sogni si allontanano che bisogna lavorare di più, invece.
Quello che tutti questi gnè gnè non hanno capito è che i sogni hanno bisogno di coraggio, passione e soprattutto lavoro.
Coraggio per le notti buie in cui sembra che niente accadrà.
Passione per quando deciderai di smettere di crederci.
E lavoro per tutte le volte che un'occasione si presenterà e dovremo farla diventare il nostro sogno.
Mai arrendersi, perchè credetemi, il sogno realizzato è niente a confronto della gioia e della vita che da rincorrerlo.

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