L'usanza di dire 'infinocchiare', per definire una presa in giro, viene dall'abitudine degli osti di una volta di mettere nel vino dei semi di finocchio, che rendevano anche il più scadente dei vini
buono.
Quindi si usa un insaporitore per migliorare qualcosa che, in sua natura buono, è scadente per una serie di motivi: vecchio, di uva malandrina, rovinato dal clima.
Adesso prendete uno di noi: uno che ha una vita di per sè buona, non fa male a nessuno, lavora, si comporta bene.
Incontra qualcuno che ha bisogno, vuoi per denaro, vuoi per carattere incolto, che lo mette nei guai, oppure perchè chiede e basta.
Ora, quell'uno di noi, che prega magari, si trova a lottare con una coscienza che gli dice che bisogna aiutare, e un'innata propensione al restare nella sua zona comoda, dove le cose filano via lisce.
Quest' uno cercherà il modo di giuatificare la sua scelta di non aiutare, perchè la sua vita sembra buona, ma non lo è, così arida, infelice, senza senso.
Allora comincia una serie di scuse, che vi elenco, perchè le abbiamo usate tutti e le usiamo, così da non accorgerci che infinocchiamo una vita che era per natura un bel regalo, ma noi, vuoi per stanchezza, vuoi per tristezza, l'abbiamo lasciata invecchiare.
Scusa # 1: Certo, bisogna aiutare i poveri, ma se loro collaborano. Ce ne sono certi che non hanno voglia di
lavorare; ovviamente la paga non è eccelsa, il lavoro è in nero perchè, sai, la crisi, ma hanno
bisogno o no?
E allora si accetta quello che c'è.
Scusa # 2: Daccordo che devo amare come Dio mi ama, ma quello è davvero insopportabile. non va
daccordo con nessuno, è ovvio che la sua vita è un inferno, litiga, si lamenta, come si può essere
amici suoi?
Scusa #3: Beh, sì, devo aiutare, come cristiano e come uomo di una società giusta. Ma questo vuole aiuto
come dice lui; gli ho offerto di venire a stare da me, così tiene il giardino, magari fa anche un po'
da baby-sitter. Invece lui mi ha chiesto di aiutarlo con le bollette. Eh, non mi crescono mica sugli
alberi...
Tutti abbiamo avuto l'opportunità di aiutare qualcuno e non lo abbiamo fatto, per paura.
Io stessa ho negato l'elemosina più di una volta, perchè la persona che me la chiedeva era insistente e fastidiosa ma, soprattutto, perchè non sapevo quando avrei avuto ancora dei soldi.
E, quindi, mi sono tenuta il mio magro gruzzolo, quando avrei potuto dividerlo con quella persona, visto che nessuno da la garanzia di avere il tempo per spenderlo.
La paura di cosa avrebbero detto quelli che me li avevano dati; la paura di come avrei vissuto se non fossero arrivati quelli nuovi.
E così, invece di cercare il vino buono, quell'anima che Dio mi ha dato perfetta, ci ho messo un po' di finocchio, così da sembrare a me stessa e alla mia coscienza, comunque degna di sentirmi cristiana.
Beh, non lo sono stata e chissà quante volte ancora non lo sarò,
Vi prego, guardate se anche voi mettete semi di finocchio nell'anima, perchè, prima o poi, verrà Dio e se ne accorgerà.
buono.
Quindi si usa un insaporitore per migliorare qualcosa che, in sua natura buono, è scadente per una serie di motivi: vecchio, di uva malandrina, rovinato dal clima.
Adesso prendete uno di noi: uno che ha una vita di per sè buona, non fa male a nessuno, lavora, si comporta bene.
Incontra qualcuno che ha bisogno, vuoi per denaro, vuoi per carattere incolto, che lo mette nei guai, oppure perchè chiede e basta.
Ora, quell'uno di noi, che prega magari, si trova a lottare con una coscienza che gli dice che bisogna aiutare, e un'innata propensione al restare nella sua zona comoda, dove le cose filano via lisce.
Quest' uno cercherà il modo di giuatificare la sua scelta di non aiutare, perchè la sua vita sembra buona, ma non lo è, così arida, infelice, senza senso.
Allora comincia una serie di scuse, che vi elenco, perchè le abbiamo usate tutti e le usiamo, così da non accorgerci che infinocchiamo una vita che era per natura un bel regalo, ma noi, vuoi per stanchezza, vuoi per tristezza, l'abbiamo lasciata invecchiare.
Scusa # 1: Certo, bisogna aiutare i poveri, ma se loro collaborano. Ce ne sono certi che non hanno voglia di
lavorare; ovviamente la paga non è eccelsa, il lavoro è in nero perchè, sai, la crisi, ma hanno
bisogno o no?
E allora si accetta quello che c'è.
Scusa # 2: Daccordo che devo amare come Dio mi ama, ma quello è davvero insopportabile. non va
daccordo con nessuno, è ovvio che la sua vita è un inferno, litiga, si lamenta, come si può essere
amici suoi?
Scusa #3: Beh, sì, devo aiutare, come cristiano e come uomo di una società giusta. Ma questo vuole aiuto
come dice lui; gli ho offerto di venire a stare da me, così tiene il giardino, magari fa anche un po'
da baby-sitter. Invece lui mi ha chiesto di aiutarlo con le bollette. Eh, non mi crescono mica sugli
alberi...
Tutti abbiamo avuto l'opportunità di aiutare qualcuno e non lo abbiamo fatto, per paura.
Io stessa ho negato l'elemosina più di una volta, perchè la persona che me la chiedeva era insistente e fastidiosa ma, soprattutto, perchè non sapevo quando avrei avuto ancora dei soldi.
E, quindi, mi sono tenuta il mio magro gruzzolo, quando avrei potuto dividerlo con quella persona, visto che nessuno da la garanzia di avere il tempo per spenderlo.
La paura di cosa avrebbero detto quelli che me li avevano dati; la paura di come avrei vissuto se non fossero arrivati quelli nuovi.
E così, invece di cercare il vino buono, quell'anima che Dio mi ha dato perfetta, ci ho messo un po' di finocchio, così da sembrare a me stessa e alla mia coscienza, comunque degna di sentirmi cristiana.
Beh, non lo sono stata e chissà quante volte ancora non lo sarò,
Vi prego, guardate se anche voi mettete semi di finocchio nell'anima, perchè, prima o poi, verrà Dio e se ne accorgerà.