mercoledì 24 settembre 2014

LA GRANDEZZA COMPRENDE TUTTO

Spesso la gente mi chiede perchè io incoraggio tutti a seguire i loro sogni, senza mettere in guardia nessuno dai fallimenti e senza avvertire che la vita è fatta di compromessi e accontentamenti.
La risposta sta nell'incontro che feci, qualche tempo fa, con una persona davvero grande, la si potrebbe definire di successo.
Per il mondo intero, questa persona è bella, sexy, intelligente e nel suo lavoro davvero brava.
Dopo anni, cinquanta, in cui mi sentivo dire che dovevo darmi più da fare, che non potevo aspettare di diventare una scrittrice, che nella vita i sogni si pagano con la miseria e il disprezzo, che bisogna adattarsi e prendere quello che c'è, mi ero convinta di non sapere cosa c'è, di quello che c'è, di non essere in grado di provvedere a me stessa e, sì, di essere capace solo a riempirmi la testa di grilli.
Eppure mandavo curriculum, pulivo capannoni e facevo lavori di ogni genere, ma sembrava che non servisse, tutti si ostinavano a dire che io non mi davo abbastanza da fare.
A fare che?
Qualunque cosa: indolente, incostante, viziata.
Questa persona, incontrata per caso, visto i mondi distanti uno dall'altro, mi dice, la prima volta che ci fermiamo a parlare.
"E tu cosa fai nella vita?"
Io abbasso gli occhi e, mortificata, rispondo
"Cose qua e là. Ma il più del tempo sono disoccupata"
Mi guarda sorpreso e mi chiede se ho dei sogni.
"Certo" dico io illuminandomi "Voglio fare la scrittrice, anzi io sono una scrittrice"
"Ah, allora non sei disoccupata, non guadagni"
Beh, sì.
"E chissà quanto tempo passato al computer, a fare ricerche, a leggere nei volti delle persone"
Beh, sì.
"E poi scrivere e riscrivere."
Sì.
"Per non parlare di un'affannosa ricerca di un lavoro che paghi le bollette, tenendo sempre viva la fiamma della tua passione, per permettere al tuo sogno di trovarti anche al buio della povertà"
Improvvisamente, mi resi conto che quell'uomo non aveva nemmeno preso in considerazione l'idea che io fossi indolente.
Gli dico che, forse, ho sbagliato qualcosa nella vita, altrimenti sarei dove sono gli altri.
"E dove sono gli altri?"
Beh, hanno una famiglia, un lavoro.
"Ma tu ti sei data da fare per averli, non è cosa che succede a comando. Nella vita le cose accadono e noi dobbiamo farci trovare dove accadono. Ma a volte le strade che la vita prende sono tortuose e ci fanno credere di esserci persi"
Mi racconta del suo lavoro, dei giorni senza un soldo, dei lavori umili, della voglia di lasciar perdere.
"E cosa dici che dovrei fare io?"
"Non mollare mai. Potresti non farcela mai, ma questo non deve diventare importante.
Mollare significa non crederci più, significa considerare il lavoro che ti paga le bollette come un fallimento.
Sei una scrittrice sempre, anche quando lavi i piatti in un ristorante, cambia solo come gli altri ti guardano. Tu cosa vuoi? Che gli altri ti osannino o essere una scrittrice? Perchè se è la prima che vuoi, allora hai fallito, ti sei accontentata. Se invece è la seconda, hai vinto e niente ti scoraggerà"
Ho capito, quel giorno, che la gran
dezza prende dentro tutto, compreso i tuoi sogni, le tue paure e le tue battaglie.
Ho capito che quelli che per anni sono stati convinti che io ero un lavativo e che avevo la stupida idea di diventare una scrittrice, proiettavano il loro fallimento, la loro resa, di fronte a un sogno che loro avevano abbandonato.
Fare la cameriera, la lavapiatti, o qualunque altro lavoro faticoso, non è una resa ai nostri sogni di adolescente, non è rinunciare ai nostri talenti per una vita come si deve.
La vita come si deve è quella che ci fa sentire grandi sempre, è una vita che da coraggio a noi e agli altri.
Io non ho lavoro come migliaia di persone perchè il potere di darlo è in mano a pochi che hanno messo in ginocchio il mondo. Papa Francesco ha scritto la esortazione apostolica "Evangelii gaudium" dove dice cosa un cattolico deve fare, per includere tutti nella società.
Ognuno di noi ha il suo ruolo e io ho deciso che ho il ruolo di fare coraggio e ricordare quello che, una notte in un sogno, Gesù mi disse, mentre mi aggiravo per le vie di Nazareth "Dì a tutti che Dio è qui, con voi. Sempre"
Come non ubbidire a un sogno così?

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