lunedì 15 settembre 2014

ANCORA BUONO

In questi giorni, per una ricognizione tra gli alimentari locali per una organizzazione no profit, ho scoperto quanto cibo finisce nella spazzatura.
Cibo buono, ma tecnicamente non più adatto alla vendita.
E quando dico cibo buono, intendo ottimo.
La nostra società impone standards di qualità e sicurezza che portano il cibo a essere invendibile per molte ragioni, ma non perchè è cattivo.
Tant'è vero che molto cibo 'buono' è pieno di conservanti e materiale potenzialmente tossico per l'organismo. In più, se non fosse per la data di scadenza imposta, non suggerita come in altri Paesi, ce lo venderebbero per mesi dopo la sua deperibilità.
Invece tocca buttarlo.
Bene, direte voi.
No.
Perchè gli standards della società sono basati sullo spreco e sul maggior guadagno, sulla falsa sicurezza del pago e voglio il meglio.
Molti cibi vengono adulterati per durare di più e oggi ci sono gli OGM che allungano la vita del prodotto.
Il cibo buono...lo buttano.
Perchè la nostra società trita tutto quello che non è al meglio.
Anche le nostre anime.
Andare a chiedere di usare cibo, che altrimenti andrebbe nel cassonetto, per la carità espone a molta burocrazia, passaggi in uffici e sentitamente dispiaciuti dinieghi.
E tu ti domandi come mai, visto che tanta gente non ci dorme la notte per il frigo vuoto, noi non abbiamo una legge che tutela chi viene ucciso per strada da un ubriaco, non abbiamo una legge che tutela chi ti truffa, anzi alcune leggi aiutano i malintenzionati a truffare, ma abbiamo una legge che vieta di usare il cibo in scadenza se non a determinate condizioni.
Certo, se tu lo paghi, ti danno cibo che puoi far andare a male personalmente.
Ma pensano che nel momento in cui tu ricevi gratis un prodotto con una data che dice che quel prodotto scade dopo due giorni, o tre, tu allegramente lo lasci marcire in frigo, un frigo che tu hai visto vuoto per giorni, per poi mangiarlo quando puzza.
Pensano, i nostri legislatori, che noi siamo una manica di babbacioni che mangeranno il cibo quando sarà immangiabile.
E staremo male.
E una legge perseguirà l'azienda che lo ha distribuito.
Allora servono firme e firme.
E firme.
Aiutatemi a dire e firme.
Per ritirare un prodotto che il povero mangerà subito, perchè ha fa
me ed è felice di riceverlo.
Allora io dico ai governanti, a quelli...sì sì, proprio a quelli che hanno rubato i nostri soldi, che hanno mentito, che hanno fatto sparire milioni, ma che non tollerano che si distribuisca il cibo che potrebbe, forse, essere dannoso un giorno, dimenticato in frigo, dico a questi paladini del fresco:
date libertà ai gestori di alimenti, siano essi aziende, negozi, commercianti, di REGALARE il cibo con la sua bella etichetta che dice che scadrà.
E poi, allegramente come hanno gozzovigliato con i nostri soldi, confidino nel fatto che chi lo gestirà non avvelenerà nessuno, non mangerà inavvertitamente cibo avariato e si nutrirà grazie al loro buon cuore, che ha fatto una legge che facilita la distribuzione del cibo.
Così, una volta tanto, mangeremo tutti.

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