giovedì 4 dicembre 2014

QUANDO LA VITA INSEGNA

Credo davvero che tutto quello che succede, nella vita, ha un motivo utile all'anima.
Quando le cose sono belle non ci pensiamo, non stiamo a chiederci "Perchè proprio a me", filiamo via contenti, quasi impauriti da tanta felicità, come se fosse possibile rubarla.
Quello che invece può succedere è pensare che durerà: ecco, quello ci sembra spesso un furto.
Ma come, ci diciamo, ero così felice, cosa ho fatto?
Invece, quando le cose non vanno bene, ci chiediamo perchè, cosa abbiamo fatto, ma subito.
In realtà la nostra unica responsabilità è stato nascere.
Quando veniamo al mondo, senza però ricordarci perchè, lasciamo da dove siamo venuti tutte le risposte e tutte le spiegazioni.
In realtà, quando qualcosa accade, fateci caso che porta con sè sempre un insegnamento.
Prendiamo me: tempo fa vi ho raccontato di come il mio paese si sia stretto intorno a me e alla mia difficoltà, di come amici d'infanzia, che non vedevo da tempo e credevo ormai si fossero dimenticati di me, mi vennero in soccorso e poi via via più gente, in un abbraccio solidale che mi rimise in pace con il mondo.
Io, che avevo avuto molti dolori, molte persone nemiche e difficili, vedevo tutta la bontà e mi commuovevo.
Poi, un giorno, alcune persone che per il posto nella società che si erano prese aiutavano chi ha bisogno, mi hanno mentito.
Io sono andata da loro con il cuore in mano, chiedendo loro con umiltà cosa potevo fare per andare daccordo con loro e loro mi hanno sorriso, mi hanno aperto la loro porta.
Ma poi, mi hanno calunniato, hanno avuto paura della sincerità e l'hanno respinta.
Ho sofferto, ma mi sono chiesta: perchè?
E ho capito che Dio manda le persone non perchè noi le cambiamo o le giudichiamo, ma per vedere quanto la nostra anima ha imparato.
Guardavo lo scempio che queste persone avevano fatto e mi chiedevo "Dio dov'è?"
Ho pensato agli ebrei nei lagers, che si facevano la stessa domanda, e mi sono detta che io sono fortunata, a chiedermi la stessa cosa da casa mia, di persone che, in fondo, fanno male a se stesse più che a me.
E ho capito che Dio parlava a me.
Perchè Dio ha fermato quelle persone, ma non quello che loro volevano distruggere, cioè quell'onda benefica che era cominciata con le persone che mi hanno aiutato che, riempiendomi il cuore, mi avevano fatto venire l'idea di aiutare anch'io.
Dio ha aperto le porte a continuare l'aiuto ai poveri, ma ha fermato la cattiveria dei pochi.
Anche i poveri non sono qui tra noi perchè noi li sistemiamo, almeno non solo ed è impossibile aiutarli tutti, ma per vedere quanto la nostra anima si fida di Dio, si fida di una provvidenza che a volte non riconosciamo.
Dio vuole vedere quanto ci costa occuparci degli altri, quelli che non sono a noi cari, che non ci possono ricambiare.
Quanta voglia abbiamo?
Fare del bene può inaridire, ma mai distruggere; possiamo essere stanchi, possiamo diventare aridi.
Ma dovremmo averne paura.
Io ne ho paura.
In questi giorni ho giudicato, odiato, mi sono ribellata.
Ma non è questo che Gesù ha fatto e io mi sono spaventata.
Ecco perchè dico che tutto accade per un motivo.
Mi sentivo buona, perchè collaboravo con istituzioni benefiche.
Invece Dio mi ha detto "Senti, dopo che i poveri ti hanno sorriso, cosa ne dici adesso di sentirle su dai tuoi compagni di viaggio?"
E io non ho retto.
E Dio mi ha detto "Ok, vai avanti, ma ricordati che c'è sempre da imparare"
Eh...Dio ha molta fantasia e senso dell'umorismo.
Ma, Dio...la prossima volta i compagni di viaggio sceglili più simpatici.

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