venerdì 26 dicembre 2014

QUELLO CHE AMO DI TE

In queste ultime settimane ho conosciuto il lato migliore delle persone.
Ho notato però che c'è un filo conduttore che lega il comportamento dell'individuo, che lo lega a una personalità, un modo di affrontare la vita, che non cambia nemmeno quando questo individuo è, per usare un termine generico, buono.
Le persone sono come sono e usano la loro storia, le emozioni che hanno lasciato prevalere, per condurre le loro relazioni e noi non c'entriamo niente, mentre quando sono sgarbate ce la prendiamo.
In realtà quando ci ferisce qualcuno, non siamo mai la ragione del risentimento, o astio, ma solo un memorandum, qualcosa che ha versato sale sulle loro ferite.
Nonstante ciò, in questi giorni una persona, che mi ha spesso, inavvertitamente, ferito, lo ha fatto di nuovo.
Eppure ho imparato che quando una persona non è interessata a quello che fai, a meno che tu non la coinvolga direttamente, che comincia i messaggi con qualcosa di personale, ma generico, non ti chiede mai cosa davvero significa quel velo di malinconia negli occhi, ebbene quella persona ha problemi con se stessa, non riesce a comunicare.
Ho così imparato che siamo noi i responsabili delle emozioni che gli altri ci fanno provare, non loro.
Anche io ho detto spesso "Quella persona mi ha fatto soffrire", ma non è così: io ho permesso a quel comportamento di ferirmi.
Se non sono in grado di reggere le debolezze di qualcuno devo allontanarmene, ma non devo dargli l'onere della colpa.
Se ci facciamo carico delle nostre emozioni, vedrete che sarà più facile gestirle e, in fondo, cambiarle.
In questo Natale di regali, di cesti con tanto cibo, ho mangiato più del dovuto, perchè anche io, come tanti, consolo la mia ricerca di amore con il cibo; questo non significa che chi mi ha regalato il cibo è responsabile dei miei chili in più.
Allora perchè lo facciamo con le emozioni?
C'è una persona che, magicamente, appare ogni volta che ha il sospetto che la star sia nelle vicinanze: è una persona dolce e gentile, ma non un amico.
Ma ogni volta che riappare, io so che questa persona io l'ho eliminata proprio perchè non riesco a reggere il fatto che non gli interessa minimamente quello che io faccio, o sono, ma che io riveda, o meno, la star.
Mi sono chiesta: cosa devo fare? Tenere le piacevoli chiacchierate, sapendo che sono solo quello, non amicizia, o mi ferisce sapere che non sono valida se non per quell'incontro?
Questo devo guarire, dentro di me.
Non sono responsabile per le emozioni e il comportamento degli altri, ma solo per il mio.
Quella persona non legge il mio blog, figuriamoci, e non saprà di questo post, quindi non è nessuno di voi, per lo meno che io sappia, ma volevo solo dirvi che bisogna sempre tornare a noi, alla nostra anima, perchè ho visto che quando l'anima si cura, le persone negative si volatilizzano.

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