venerdì 19 dicembre 2014

SE TI VA BENE E' COSI'

Quanti di noi si sono sentiti dire questa frase, magari da qualcuno che poteva aiutarci.
Io me la sono sentita dire da un parente e, credetemi, nonostante io preghi molto per imparare a perdonare, non sono ancora riuscita a farlo.
Credo che le nostre azioni determinino certo quello che diventiamo, ma non quello che siamo: possiamo sbagliare, quindi prendere decisioni sbagliate, o comportamenti sbagliati, ma noi non siamo le nostre azioni e possiamo, in ogni momento, cambiare e imparare.
Se nella vita ci troviamo in posizioni di potere, o di comando, non siamo lì solo perchè ne abbiamo il merito, ma perchè nella vita esiste l'X factor.
Sì, il nome del programma viene proprio da un dato scientifico, che proprio perchè imponderabile, è stato definito, dagli scienziati, il fattore X.
Si è notato che, nella vita, nonostante si faccia esattamente la stessa cosa, con diligenza e buona volontà, si possono avere due risultati: il fattore che cambia è l'insieme delle azioni, del passato, dello spirito di un individuo.
Facciamo un esempio: io studio, prendo buoni voti, ho un'intelligenza nella norma.
Insieme a me si trova uno studente che studia come me, ma ha un'intelligenza diversa, magari a casa ha problemi, ma ha un carattere molto forte e ce la fa, prende i miei stessi voti.
Ce n'è un altro: non studia, ha un'intelligenza superiore ed è uno scapestrato, ma alla fine ce la fa anche lui.
Solo uno trova un lavoro, subito, l'altro dopo tre anni e l'altro ancora dopo sei mesi.
Queste cose insieme non sono determinate da qualità o diligenza nell'azione, ma da qualcosa di imponderabile: il fattore X.
Che per me, credente, è Dio, che con il suo disegno cerca di riportarmi allo splendore che la mia anima merita.
Per un non credente resta la scienza, con il suo fattore inspiegabile, dato dal caso.
Quando dunque siamo nella condizione di aiutare qualcuno, non siamo lì perchè siamo migliori, ma soprattutto non siamo incisi nella pietra, potremmo un giorno trovarci a elemosinare un piacere.
Dire a un essere umano, per giustificare una paga indegna, illegale, o un lavoro pericoloso senza le dovute cautele, perchè costano, "Se hai bisogno è così" si chiama, tra gli uomini di buona volontà "SCHIAVITU'".
E' inutile girarci intorno, possiamo chiudere gli occhi, come stiamo facendo sulla mafia a Roma, ma siamo tutti complici e peccatori come i negrieri, che rapivano bambini per venderli nelle Americhe.
Vogliamo avere schiavi e tenerci i soldi.
Anticamente, i produttori di caffè e cotone, che compravano gli schiavi africani, avevano come scusa che pagare tutta quella gente li avrebbe rovinati.
Non era vero, tant'è che sono sopravvissuti alla guerra che ha liberato tutti.
Noi, oggi, stiamo scivolando nello stesso errore, facendo diventare questa pratica ignobile lo status quo.
Liberiamoci da questa vergogna, rifiutiamoci di avvalorare chiunque la pratichi.
Se siete in posizioni istitutive gridate NO.
Salvate la vostra anima, perchè quei dieci euro che guadagnerete non lo faranno per voi.

Nessun commento:

Posta un commento