sabato 6 dicembre 2014

ZIA, MA COM'E' AVERE CINQUANTANNI?

Qualche giorno fa, il figlio di un'amica mi ha fatto questa domanda: mi sono sentita, per un attimo, spiazzata.
Io non ho cinquantanni!
Ma questa è stata la prima reazione: quanti di voi si sentono "davvero" così grandi?
I miei genitori erano quelli vecchi, quelli grandi.
Adesso, la curiosità di quel giovanotto mi aveva messo davanti alla realtà: non ci si sente vecchi, ti vedono vecchio.
Allora, tesoro, ti dico cosa vuol dire avere cinquantanni, perchè tu lo sappia e perchè tu lo custodisca.
Io non ho più la fregola di mettere su famiglia: questo mi ha fatto diventare selettiva.
Non che da giovani si prende quello che capita, ma si usano parametri più elastici.
Adesso, se uno vuole venire a dormire con me, e se l'età è convenientemente simile ci si aspetta che lui russi, devo essere innamorata.
Non mi aspetto vigore, ma mi aspetto che non mi parli di acciacchi e per l'amor del cielo che non mi parli di come è cattiva l'ex moglie!
Sono tutte arpie, nei racconti degli uomini, le ex mogli.
Se decido di passare ancora del tempo con un lui, deve essere tempo bello; niente menate, bugie e ritardi, se non vuoi venire, stai a casa, ho perso già tanto tempo a piangere, quindi dimmi subito che non ti piaccio.
A cinquantanni, l'amore per i viaggi si è trasformato in amore per le gite; vado a trovare un amico, ricevo ospiti per un weekend, ma per carità non fatemi andare via un mese, mi mancherebbe casa mia, i miei dottori e le mie pastiglie.
La mia casa è country, sempre più simile a quella della signora Fletcher, con i pizzi e i merletti.
Ho imparato a riconoscere gli amici e le persone false e mi guardo dal frequentare gente negativa, che si lamenta e parla della vecchiaia.
Sì, perchè io, a cinquantanni, non parlo di malanni e di come è brutto invecchiare, ma di come è bello crescere, avere una gran vita alle spalle e raccontarti tante cose, giovanotto.
Mi piace avere cinquantanni, anche se ho le vampate e, a causa delle pastiglie, qualche volta ho l'affanno e il glaucoma mi fa rallentare e attaccarmi alla ringhiera delle scale.
Mi piace la mia età, con la saggezza, l'ironia e la voglia di amare senza fronzoli, con la consapevolezza che l'amore è anche nell'amicizia, nella famiglia e nella solidarietà.
Non piango per quello che non ho, ma ci lavoro, perchè se ami la vita, se ami le relazioni, prima o poi quello giusto arriva.
E quello giusto magari mi sentirà russare, se ho il raffreddore, ma mi amerà lo stesso.
E poi, tesoro, la mia cagnolina diventa più importante di lui, pensa che uno l'ho mandato via perchè non voleva che tenessi la mia cagnolina nel letto.
I compromessi non si fanno più, a cinquantanni, come non si fanno più gli addominali, ma i muscoli ci sono lo stesso.
Si fanno grandi camminate, quando se ne ha voglia, si mangia in compagnia e si piange un pò, quando si vede che un'amica non ti cerca più, o che qualcuno che potrebbe farti compagnia non te la fa.
Ma poi si cerca altro, la vita è piena di bella gente, che ha tempo per te e scopri che chiudere la porta alle persone negative fa spazio a tutte le altre.
Avere cinquantanni è bello, perchè sai che hai imparato tante cose e faresti ancora tutto.
Nessuno ti rincorre più, ne' il tempo, ne' lo stress: quello che hai si sfalda piano piano, i figli che se ne vanno, il lavoro che chiude, i figli delle tue amiche che ti fanno domande buffe.
Niente dura per sempre, nemmeno la gioia di un amore ben riuscito.
Ecco, io ringrazio Dio per gli amori, tutti, per i viaggi, per gli amici, per le difficoltà e le risalite.
Ma soprattutto ringrazio Dio per te, per avere ancora generazioni nuove che cambieranno il mondo.
Perchè, tesoro, a cinquantanni io cambio solo dieta per restare in forma.

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