giovedì 6 novembre 2014

RICCHEZZA E NOBILTA'

E' difficile riuscire a vedere chiaramente dove finiscono le nostre ragioni e cominciano quelle dell'altro.
Collaborare con un gruppo presuppone l'umiltà di accettare che anche gli altri vogliono, come noi, essere rispettati e l'amor proprio di sostenere comunque le proprie idee, anche se osteggiati.
Una buona idea non diventa una pessima idea perchè nessuno la sostiene, come una cattiva idea non diventa buona perchè la maggioranza la trova fattibile.
Ho pensato molto alle mie reazioni di questi giorni nei confronti di chi mi aiuta nel aiutare i poveri di Verolanuova.
Non sono nella disposizione d'animo di tollerare meschinità e giri di parole, altrimenti li vedrei per quello che sono, vagiti di bambini che fanno i capricci perchè hanno fame.
Anche io ho fame.
Fame di comprensione e rispetto.
Invece, in nome della tolleranza e del rispetto verso chi parla alle spalle, fa una carità pelosa e vergognosa, si è gettato alle ortiche il rispetto per me e la mia dignità.
Dirmi poi che grazie a me si sono fatte grandi cose è lo zucchero che si da al bambino che fa i capricci, ma io non sto facendo i capricci.
Io sto dicendo che esigo rispetto.
Se il Papa avesse detto "Eeeh, bisogna far stare buoni questi anziani, tollerare i loro capricci" noi avremmo ancora la Chiesa di due anni fa.
Se non mi si vuole dare rispetto, io sono nel posto sbagliato, mentre chi viene ascoltato e rispettato è nel posto giusto.
Castel Merlino era di persone, la beata Paola prima e infine la signorina Morelli, che hanno dedicato ai poveri le loro risorse.
Nessuno lì è padrone più dei poveri, nessuno dovrebbe essere a casa più dei poveri a Castel Merlino.
Noi poveri non abbiamo bisogno di paternali su come si gestisce una vita che chi ci parla ritiene di avere vissuto nel modo giusto.
Anche noi lo abbiamo fatto.
Anche noi che non lavoriamo, anche chi beve, chi si droga, tutti noi per Gesù abbiamo vissuto una vita degna di rispetto.
Solo che abbiamo bisogno di aiuto.
E se non lo si vuole dare, allora si deve chiamare il dare non carità, ma gestione.
Gestione di chi è meno di te, gestione di chi possiamo manipolare e dirigere.
Perchè questo è quello che facciamo, quando neghiamo la dignità di scegliere a un povero, relegandolo nel 'dopo ne approfitta'.
Un ragazzo, l'altro giorno, mi ha chiesto se trovavamo anche il lavoro: che richiesta bizzarra per un parassita approffittatore, vero?
A me piace dare a piene mani, spiegando bene che se finisce, ci sarà la settimana prossima.
Nessuno è andato via a mani vuote.
Mai.
Con me.
Perchè Dio sembra moltiplicare le risorse.
Sempre.
E io mi fido.
Non faccio 'carità casuale' come mi è stato detto, ne' faccio 'confusione'.
Tant'è vero che chi si riempie la bocca con la parola empatia e ascolto, non sa che quel giorno, in cui ho dato 'casualmente' e fatto confusione, ho parlato e ascoltato persone che mi hanno detto che pregheranno il loro Dio per me.
I musulmani non pregano il loro dio per chiunque e non lo dicono a vanvera, come facciamo noi.
Per loro, quella è una promessa seria e mantenuta.
E l'hanno fatta a me.
Io ho preso quello che avevo raccolto fuori, pane e frutta, e li ho invitati a servirsi.
Solo così vedo la carità.
io non faccio le porzioni, perchè Dio non le ha fatte nel deserto con la manna e Gesù non le ha fatte con i pesci.
Il resto è demagogia, organizzazione e controllo.
Nessuno, ribadisco nessuno, mi ha chiamato per chiedermi cosa era successo: nel nome del non facciamo chiasso, un giro di telefonate e sotterfugi ha sporcato quello che era solo una discussione.
Non si placano le discussioni mettendo a tacere il più debole.
Si placano ascoltando tutti.
L'invito a non fare polemiche si riferisce alla rete di trame nascoste che chi ascolta riferisce sempre, non fatevi illusioni.
Chi lavora nell'ombra lo farà sempre.
Io dico parolacce, sono impulsiva, ma vado dritta al punto.
La carità non è centellinare.
La carità è guardare il povero e dire "Caspita, Gesù, ma come mai sei ridotto così?"
Cosa fareste voi, se aveste la grazia di trovarvi di fronte il Figlio di Dio e poteste fare qualcosa?
Pensateci, perchè quello che fareste dovete farlo a chi viene a chiedervi aiuto.
Altrimenti Dio lo manderebbe da un'altra parte.


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