martedì 10 giugno 2014

Le mura di Gerico

Ieri leggevo un bel libro di Mark E. Wilkins, un piccolo libro che parla di come affrontare la vita pensando positivo; il libro è solo in inglese, ma per chi volesse leggerlo, il titolo è "SHUT UP: be positive or be quiet."
L'autore prende una storia della Bibbia, la conquista di Gerico, per spiegare come anche Dio è daccordo con il pensiero positivo, così caro alla New Age.
Per chi è poco avvezzo alle storie bibliche, la storia della presa di Gerico è, brevemente, questa: gli Israeliti, con Giosuè, arrivano alle porte di Gerico e si trovano una città fortificata da mura altssime.
L'ordine divino è di non passarci vicino, evitandola, cosa possibile peraltro, ma semplice; no, l'ordine è di conquistarla.
Immaginatevi questi qui, nel deserto da anni, decimati, con donne e bambini e buoi e carri, che si sentono dire da Giosuè "Dio vuole che facciamo un giro completo delle mura ogni giorno per sei giorni, il settimo dobbiamo girare sette volte e, alla fine, lanciare un grido di guerra e le mura crolleranno"
Ma, per aggiungere difficoltà, Dio è categorico su una cosa "Non dovete proferire parola, non un suono, fino al settimo giro del settimo giorno"
Hmmm....
Le mura crollano e Gerico è presa.
Sappiamo bene che la Bibbia è simbolica in molti punti, non cronologicamnte o storicamente attendibile.
Certo.
Ma cosa vuole dirci Dio?
L'autore dice la sua.
"Pensate alle mura che incontriamo nella vita. Quando tutto quello che desideriamo pare essere irraggiungibile, per mancanza di denaro, di salute, di potenzialità.
Preghiamo, certo.
Ma dopo un pò, se non siamo esauditi, cominciamo a lamentarci e non di Dio, come il popolo nel deserto.
Per quello siamo già stati sgridati"
Ci lamentiamo di essere inadeguati, colpevoli, sfortunati.
Giosuè...ma sei sicuro che Dio ti abbia detto così?
No, perchè le vedi quelle mura?
Si presuppone che, se le hanno costruite, dentro non sono lì a dormire, saranno armati fino ai denti.
E anche se crollassero, che facciamo quando escono loro?
Che poi non crolleranno, le hai viste?
No, Dio deve aver detto qualcos'altro.
Ecco perchè Dio è categorico sul silenzio.
Smettiamola di dire che siamo troppo deboli, o sfortunati, o vecchi.
Smettiamola di dirlo agli altri.
Se Dio ci ha dato un sogno, vuol dire che possiamo averlo.
Tutti noi ascoltiamo musica con un aggeggino che, fino a qualche anno fa, era impensabile.
Tutti sappiamo cosa è, o possediamo, un iPad, inventato da un uomo che, vissuto solo cinquantanni, ha cambiato il mondo con la sua tenacia nel perseguire i suoi sogni.
Noi cosa vogliamo?
Concentrarci sull'altezza delle mura di Gerico o sulla promessa di Dio?
Dio, chiamatelo come volete, Universo, Forza Creatrice, quella forza d'amore che regola, organizza, fa girare il mondo che conosciamo e anche il resto, non può aver messo nel nostro cuore un sogno impossibile, un desiderio che è lì per macerarci e renderci infelici.
Perchè alcuni hanno una vita bella e altri no?
Io non so rispondere.
Ma so rispondere a questo: Dio lo sa e sempre è lì a spianarci la strada.
Ci vuole a volte un giorno, altre volte un anno, altre decenni.
Ma per quanto ci scappi da ridere nel marciare intorno a mura impossibili, o ci impietosisca vedere altri marciare per apparentemente nulla, ricordiamoci che noi non sappiamo niente di come si costruisce un Universo, eppure ci viviamo.
Non sappiamo cosa succede nel cuore di due persone che si innamorano, eppure continuiamo a farlo.
E ci ostiniamo a vivere, anche quando la vita diventa impossibile.
Perchè, da qualche parte, dentro di noi, Dio ci ha lasciato la speranza che sia vero, che quel sogno sia possibile.
Continuiamo a marciare, continuiamo a crederci.
Magari ridendoci, magari a volte non credendoci quasi più.
Ma sorridiamo, insegnando agli altri a credere nei loro sogni e nei miracoli.

Non impediamo ad altri di vedere un miracolo.

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