martedì 17 giugno 2014

Amici e il numero cinque di Dunbar

Ho sempre pensato che un amico vero sia quello che ti dice la verità.
L'esperienza mi ha invece insegnato che l'amico vero è quello che non te la dice al momento sbagliato.
Ho perso amici solo perchè dicevo la verità al momento meno opportuno, cioè quando la vulnerabilità dell'altro era penetrabile da un grissino.
E io entravo con un coltello.
E badate che parlo di verità, non di opinioni.
"Il tuo ragazzo è un deficiente" è un opinione.
"Il tuo ragazzo ci ha provato con me" è una verità.
Ho anche gettato sotto il bus amicizie per una frase idiota.
"Tu non trovi lavoro perchè non lo cerchi abbastanza"
Hmmm.
Definisci abbastanza.
Cercare online ore  e ore, comprare giornali locali e passare tutti gli annunci, mandando curriculum a chiunque, compreso "Offro lavoro a giovani intraprendenti, volonterosi, orario flessibile, sabato e domenica disponibile, automunito, astenersi perditempo".
"Non trovi lavoro perchè non lo cerchi abbastanza" è un' opinione.
Un amico si rimbocca le maniche e colma la lacuna dell'abbastanza.
Avevo un amico che aveva un problema di procrastinazione.
Non è un problema da poco.
Se tu dici a un fumatore "Smetti, il fumo uccide", quello cosa ti dice?
"Oh, hai ragione, smetto subito"
No.
Ti guarda con l'occhio "Ma tu sei medico?" e fa un sorriso a mezzo, come dire "Deficiente, l'hai letto sul pacchetto".
Procrastinare è un vizio, come la fame nervosa, detta anche gola, come il bere troppo.
Se hai un amico che ingrassa perchè mangia troppo, non gli dici che è grasso, gli fai la spesa e compri verdura e frutta, lo porti a un centro che gli insegna a mangiare.
Ma soprattutto gli stai vicino.
Lo porti fuori.
Lo fai camminare, lo fai svagare.
Dicevo il mio amico procrastinatore.
Io sono andata all'università, dove lui avrebbe voluto andare, l'ho iscritto, sono tornata e gli ho consegnato l'iscrizione.
Lui non è andato, ma siccome l'anno dopo volevano dei soldi, siamo andati a disiscriverlo e, mentre eravamo in coda, lui fa "Sai che questo posto ha un'atmosfera speciale?Io mi iscrivo a...."
Ha cambiato l'iscrizione e oggi è laureato.
Credo che l'amicizia sia dare la tua energia quando tu ce l'hai e l'altro no.
Credo che l'amicizia sia esserci.
Punto.
Se un amico non c'è, quando più ne avevo bisogno, io lo cancello.
Non è una vendetta, ma una conseguenza automatica.
Perdono, ci rido e scherzo, ma non è più nel mio cinque di Dunbar.
Lo sapete cos'è?
Robin Dunbar è uno psicologo inglese, che ha scritto un libro "Di quanti amici abbiamo bisogno".
Lui ha fatto una ricerca scientifica e ha scoperto che noi non possiamo avere, non possiamo interessarci a, più di 150 amici, di cui cinque sono le persone che amiamo.
Sì.
Anche se veniamo da famiglie di sei o sette, noi ne amiamo, davvero, cinque.
Gli altri sono nel numero degli 'amici', generico, affettuoso, ma non amorevole.
E se qualcuno entra, uno esce.
Matematicamente, non a vanvera.
Per essere nel numero cinque di qualcuno, bisogna aver fatto qualcosa di buono.
E non è la frequentazione, io ho ritrovato un'amica dopo trentanni e lei è sempre rimasta lì, nei cinque.
A volte quel cinque è vuoto, o spopolato, nessuno ci entra perchè c'è posto, come le carrozze di prima classe.
La telefonata con la mia amica, fatta dopo trentanni, sembrava seguire quella di tanti anni prima di due giorni.
Essere amici non è uno scherzo, ma una chimica seria e difficile, con cui non si bara.
Quando non abbiamo amici, dobbiamo chiederci cosa c'è in noi che allontana le persone.
E non perchè siamo cattivi, o indegni.
Ma perchè non abbiamo capito qualcosa, perchè Dio ci manda persone, sempre, che ci spiegano dove non abbiamo capito.
Essere responsabili è diverso da essere colpevoli.
Se si rompe un tubo dell'acqua a casa, essere responsabili significa chiudere il rubinetto centrale e chiamare l'idraulico.
Essere colpevoli significa, se non siete voi l'idraulico, cercare di aggiustare il tutto e rovinare irrimediabilmente l'impianto, pagare l'idraulico milioni e dare la colpa al fato.
Certo, si può sbagliare, sottovalutare le nostre capacità idrauliche.
Ma allora niente drammi, il tubo e la bolletta dell'idraulico sono lì per pulire il nostro karma.
Quindi, se gli amici ci feriscono, cerchiamo l'idraulico e se ci dice che l'impianto è da rifare, lo rifaremo.
Ma se siamo noi a prendere a martellate il tubo dell'amicizia, allora beh...cerchiamo almeno di chiamare l'idraulico all'altro.
Un bel 'Scusami, sono uno stronzo" non ha mai ucciso nessuno.
http://www.theguardian.com/technology/2010/mar/14/my-bright-idea-robin-dunbar

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