domenica 24 agosto 2014

IO CI SONO

Si fa un gran parlare dei personaggi che si gettano l'acqua gelata addosso per raccogliere fondi. Io non ho la televisione da due mesi, si è rotta l'antenna, quindi non so come è cominciata, ma ho letto perchè continua. Ho letto anche le critiche e mi sono dispiaciuta.
Come paziente del glaucoma, so cosa vuol dire cercare l'attenzione verso una malattia e vedere che la cellulite ha più ricerca.
Mi chiedo, io umile fundraiser, perchè lamentarsi di chi raccoglie 32 milioni di dollari in una settimana? I pochi vip che conosco fanno molta beneficenza, alcuni di loro donano milioni di euro, senza mai dirlo.
 Ma la pubblicità che ha avuto la SLA non l'ha avuta nessuna malattia.
 La SLA viene a chi, senza pudore, usa alcuni 'integratori' per aumentare la resa sportiva.
Molti ex atleti sono morti per quello e nonostante alcune leggende del calcio abbiano mostrato la devastazione sui loro corpi, ce ne siamo dimenticati. Invece le docce gelate no.
Vedo nel popolo italiano un senso di fastidio per l'attenzione che non hanno inventato loro, per chi ha trovato il modo di apparire comunque. tutti vorremmo avere i nostri, famigerati, quindici minuti di notorietà.
Tutti noi.
Ma non sopportiamo che ci venga ricordato.
Non possiamo vedere come alcuni di quegli individui, che altrimenti resterebbero come noi nell'anonimato, hanno trovato il modo di farsi vedere.
E noi no.
Io sogno da tempo di avere visibilità come autrice, ma sono davvero, sinceramente felice ogni volta che vedo un amico o un conoscente che ce la fa; ho quasi pianto di gioia per un'amica che si è vista pubblicare un libro.
E non nego che mi piacerebbe essere famosa, non solo perchè i miei problemi finanziari finirebbero.
Ma perchè io sono sempre stata invisibile.
Invisibile quando si organizzavano le cose.
Invisibile quando si trattava di stima.
Certo, la fama è una scorciatoia, qualcosa che ti permette di non affrontare il problema su come mai non hai amici.
Ma ci sono regole non scritte che nessuno può eludere: un giorno, dopo due anni che frequentavo una palestra del mio paese, un amico famoso, mio ospite, mi chiese se poteva venire con me un paio di volte.
Improvvisamente, tutti furono miei amici, io fui invitata ad aperitivi e cene e si fermavano a chiacchierare con me al bar.
Per una che non è uno schianto di donna e non è abbastanza niente, fu un momento fantastico.
Ecco, se raccogliere fondi si fa anche dando visibilità a qualcuno che non l'avrà, perchè gli altri anonimi si scaldano tanto?
Freddo?

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