domenica 17 maggio 2015

LE GIOIE DEL SELF PUBLISHING #4: A SETH GODIN SARA' PURE ANDATA BENE...MA A ME?

Tutti conoscono Seth Godin, l'autore che ha scritto molti libri su come diventare un grande.
E noi piccoli, piccoli di fama, perchè io ho 55 anni, le proviamo tutte.
Per tenermi un minimo di credibilità, devo dirvi che non ho 55 anni di tentativi, ma che ho cominciato a scrivere a 12, poi ho scritto per amici e parenti, che non leggevano mai niente, poi ho smesso, poi ho lavorato come copywriter e, infine, ho deciso, due anni fa, di mandare un manoscritto alle case editrici che contano.
Un tentativo, andato così così, perchè mi han risposto, una addirittura mi ha detto che ero in lizza con un grande nome, ma siccome c'è la crisi, anche le grosse case stanno attente, hanno preferito il grosso nome.
Mi sono detta -Ma che io debba soffrire così trecento volte-, perchè questi sono i numeri che sbandierano i grandi nomi, -non ce la faccio-
Così, mentre aspetto, pubblico da sola.
Il resto l'ho già raccontato: primo libro sei copie, secondo libro dodici, terzo 500.
Arranco ma non mi stanco.
Dicevamo di Seth Godin, che dispensa consigli su blogging, self-publishing e vita.
Un grande.
Ma, come tutti i grandi, avverte che i consigli sono, di nome, consigli.
Vanno valutati, poi va guardata la nostra vita e deciso come organizzarci.
E' bellissimo trovare qualcuno che ha fatto qualcosa che è andata bene, ma se quel qualcuno è onesto, vi dirà di prendere l'idea e adattarla al vostro ambiente.
Seth vive a New York, io a Verolanuova, paesino della bassa.
Dove mi trovo benissimo.
Ma New York ha offerte che Verolanuova non da.
Il che può essere un vantaggio.
Quanti scrittori ci sono a Verolanuova?
Così, si sparge la voce che c'è una verolese che scrive.
E ci si chiede -Ma cosa scrive?-
E se li convinci a leggerti e hai scritto qualcosa di buono, stai sicuro che lo leggeranno in molti e lo diranno ad altri.
Certo, direte voi, ma non vendi migliaia di copie...
Io credo che le 500 vendute abbiano girato parecchie case.
E ne sono felice.
Mi fermava gente che non conoscevo, dicendomi che aveva letto il libro, molti di più dei 500 che l'hanno comprato, così ho pensato -Bene, mi conoscono-
Seth Godin dice una cosa, Guy Kawasaki un'altra ancora, John Locke e gli altri usano Twitter, Facebook, Google+ e tutte queste cose io non le so usare.
Per me, Goodreads è un mistero, ancora oggi, dopo un mese che lo uso.
Ma ci provo.
Finora, però, ho visto risultati nel mio paese e nella mia regione (eh, sì...ho amici a Milano)
Quello che voglio dirvi è: capire il messaggio dell'autore e adattarlo.
Russell Crowe, lo so per certo, per il suo film "The Water Diviner" ha parlato del film ovunque andasse, cene, feste, interviste, prima di trovare chi lo distribuisse.
Ha messo sul suo Twitter la foto del film, ha ritwittato tutti quelli che dicevano che era magnifico.
Non si finisce mai di promuovere un'opera, nemmeno quando sei grande; ma mentre Crowe se dice mi piace una canzone, quella vende migliaia di copie il giorno dopo (è successo a una cantante francese, sconosciuta, che lo ha ringraziato su Twitter), noi dobbiamo parlare di noi  con chi conosciamo.
Quindi promuovere sì, ma non a sconosciuti.
Le decine e decine di nomi che, ultimamente, affollano il mio profilo facebook dai gruppi, promuovendo il loro libro, non li ricordo e mi infastidiscono.
Perchè non li conosco.
Non si tratta di vendere ad amici e parenti, supplicandoli di comprare una copia.
Ma dire cosa fate nel vostro paese, o quartiere, dove vi conoscono.
Fate una presentazione.
Loro sanno chi siete.
E ne parleranno anche se non verranno.
E se avete abbastanza amici da farli venire lì, si parlerà della presentazione.
E il libro avrà sollevato curiosità.
Le centinaia di amici facebook non sono interessati ai vostri libri, ma a voi.
Chiacchierate con loro, fatevi conoscere.
Perchè credete che gli autori vadano in tv a farsi vedere?
Perchè credete che gli autori usino delle controfigure per apparire?
Perchè noi vogliamo vedere una persona. E se l'autore è timido, scontroso, mettono uno che al pubblico sa parlare.
Credete in voi stessi, in quello che fate.
Credete che scrivere è imparare continuamente, che forse avete scritto una boiata, quindi rivedetela cento volte.
Credete che si migliora sempre e aver scritto qualcosa che fa schifo non fa di nessuno un cattivo scrittore.
Non ammetterlo fa di voi invece uno scrittore che non ce la fa.


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