martedì 12 maggio 2015

LE GIOIE DEL SELF-PUBLISHING #3: CE L'ABBIAMO FATTA MA NON CI CREDE NESSUNO

Abbiamo promosso il libro.
Certo...l'abbiamo editato, abbiamo fatto un lavoro certosino insieme al copy editor, e i beta e l'editor e il proofreader.
Le zie l'hanno letto e gli è piaciuto...tutto, tutto, tutto.
Il libro ha lasciato casa ed è andato al college.
Guardiamo le vendite di Amazon.
Oh, mamma.
Perchè non segnala che la zia Beatrice l'ha comprato!
Le vendite di Amazon sono birichine: funzionano secondo una logica tutta loro e vi suggerisco di non cercare di comprenderla.
Vi basti pensare che quando cominciano a segnalarvi le vendite, il vostro libro ha venduto tanto più che alle zie.
Ma voi volevate i primi 100, che a volte capita.
Il mio primo libro, Love. Period, scalò le classifiche il primo giorno: #1 nel motivational, #2 nel self-help.
Io ero felice, ma felice sul serio.
Il giorno dopo era sparito, perchè amazon conta le vendite del giorno.
Ma sì...ci sono stata, mi dico.
Ed è così.
Non fatevi scoraggiare mai.
Il primo libro che scrissi lo lesse la mia amica del cuore, il secondo io e forse qualche lettore di casa editrice ( ho pensato in grande e l'ho spedito a Mondadori e Feltrinelli).
Ma il terzo, il primo che pubblicavo da sola con Kindle, lo lessero tutti, ma proprio tutti quelli che mi conoscevano, qui e in America.
E fu primo.
Il secondo con Kindle vendette sei copie cartacee e due ebook.
Depressione.
Come mai?
Eh, perchè avevo sbagliato promozione: i lettori non li avevo curati, non sapevano che c'era in giro il secondo.
Allora il terzo cercai di venderlo bene.
Dodici copie.
Ma non mi persi d'animo e scrissi un giallo.
Vendetti trecento copie della versione italiana e duecento di quella inglese.
Gli inglesi, non so come mai, una volta preso quello inglese, il giorno dopo comprarono tutti la versione italiana.
Adesso, sto scrivendo un nuovo giallo.
Studio, leggo i giallisti veri, cerco di imparare, ascolto, mi confronto con gli autori che, gentilmente, rispondono alle mie emails e mi suggeriscono come fare, dove puntare, come descrivere.
Sto facendo ancora un gran lavoro certosino, mentre i miei libri vecchi cominciano a essere comprati, anche quello di dodici copie....
Io ogni volta m'impegno di più, con più esperienza, con più convinzione.
Ma ci sono giorni che mollerei tutto, che mi dico che non ce la farò.
In quei giorni, mi vengono in mente gli sfottò delle piccole case editrici, che si insinuano in gruppi facebook e tolgono motivazione, con battute passivo aggressive, agli autori indie.
Oggi ne ho visto uno, che ho bloccato immediatamente, che faceva battute sugli indipendenti.
Si autoproclama la più grande community di scrittori online, si da un nome dolce, ma sono delle vipere.
Se avete capito chi sono, state alla larga!
Sono editori sotto mentite spoglie, gentuccia che fa soldi con i sogni degli scrittori, senza proteggerli, aiutarli, supportarli. Tu gli dai il tuo manoscritto, loro hanno sovvenzioni e ciao.
Kindle è oggi la cosa migliore che ci poteva capitare.
Non credete a chi vi dice che non ce la si fa.
Steve Jobs ci ha messo DIECI ANNI a fare la Apple, non due giorni, come ci hanno fatto credere.
Anni di lavoro, porte in faccia, no e ni.
Come a noi.
Credete in ogni copia venduta senza spammare i gruppi, senza sfrangere le palle a tutti i membri e a tutti gli amici.
Ce la farete.
 Io ce l'ho fatta e voi ancora non sapete nemmeno chi sono.
Insomma, se sentite il mio nome, non direste che ho venduto 500 copie di un libro.
Eppure, per me è un risultato.
Perchè sono 500 copie in meno verso i numeri che fanno di un autore un autore conosciuto.
Se vi sghignazzano, lasciateli ridere, avrete reso contento unop stronzo...e che sarà mai!
Ogni piccolo risultato vi deve esaltare, non diventerete autori famosi in un amen, ma quando lo sarete, vi ricorderete quella dolce, strana sensazione che si ha quando si apre la pagina del report di Kindle Direct Publishing.

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