lunedì 11 maggio 2015

LE GIOIE DEL SELF-PUBLISHING # 2: OLTRE LE ZIE

Abbiamo finito l'editing, ci piace, ai lettori beta piace...
Non vi ho detto cosa sono i lettori beta?
Sono persone che, gratuitamente, leggono il manoscritto, lo correggono ferocemente, ve lo ridanno con tutti i suggerimenti, che seguirete, e voi troverete che il vostro manoscritto è di molto migliorato.
In questo processo il vostro ego sarà messo a dura prova.
Vi verrà voglia di dire che non capiscono, non vi conoscono e come potrebbero capire che quella cosa, che loro brutalmente cancellano, o tacciano di ridondanza, è lì per un motivo.
Non fatelo!
Non criticateli.
Il loro lavoro è criticare, quindi non rubateglielo.
La vostra identità non è in discussione, voi siete l'autore, ma loro sono i lettori, il popolo per cui scrivete.
Se qualcosa non piace a più di uno, c'è qualcosa che non piacerà a nessuno e voi avrete scritto per niente, tenendo il vostro manoscritto e il vostro ego intatti.
Ma torniamo alla gioia numero due: le zie l'hanno letto.
I cugini avete dovuto pagarli, gli zii se lo sono fatto raccontare, ma le zie ci hanno detto che era carinissimo.
Bisogna divulgarlo.
I gruppi facebook: sì e no.
Sì perchè ci sono tante persone fantastiche, che li frequentano.
No perchè ci sono persone che non hanno la professionalità di leggere e lavorare sulle loro cose, le pubblicano e spammano tutti i gruppi per racimolare lettori.
Non ne vendono uno.
Perchè nei gruppi ci sono scrittori, che non comprano, se non per farti un piacere, editori piccoli, che se potessero ti incenerirebbero, e nessun lettore, stanco dello spam.
Avete mai frequentato i gruppi facebook di scrittori?
 Io ho navigato in molti e, a parte uno in cui mi trovo bene, perchè gli scrittori chiacchierano, gli altri, che ho lasciato, erano pieni di spam.
E basta.
Copertine postate tre o quattro volte, pezzi di libro chiaramente non editato, editori che spammano e, se scrivi delle gioie del self-publishing, scrivono posts ambigui, come "Gioie? Ma se lo sanno tutti che il self-publishing è l'ultima spiaggia di chi non trova un editore!"
Non è così.
Gli amanti del VIP catching andavano in Sardegna, ma questo non faceva di loro dei VIP, né della Sardegna un posto frivolo.
La Sardegna è la Sardegna e se piace il paesaggio si va per quello.
Così il self-publishing, che permette a chiunque di pubblicare, non è uno schifo perchè alcuni pseudoscrittori, che sono lì nella speranza di diventare VIP, pubblicano senza la voglia di lavorare, editare, sfrangersi le palle con l'editing, per avere un prodotto che parli alla gente.
Quindi no, il self non è l'ultima spiaggia, ma un posto dove, se hai costanza, lavori.
Le grandi case editrici non leggono tutto, a volte basta una lettera di presentazione fatta male e il vostro manoscritto è nel cesso.
Le piccole case editrici ti danno la stessa possibilità, se non minore, di diventare qualcuno, ma sfrangono le palle parecchio a noi indies.
Così noi andiamo nel self-publishing per poter lavorare.
Si chiama imprenditorialità.
E come tutti gli imprenditori, bisogna lavorarci sodo.
Non postare venti volte la copertinas del tuo libro.
Provate i gruppi, postate threads di discussione sulla scrittura e se nessuno risponde: via da lì.
Quindi andate su Goodreads, lì sono davvero lettori e autori seri, motivati, critici.
Se su Goodreads vi criticano, ascoltateli, perchè se gli piacete, avete scritto qualcosa di buono.
E quando frequentate i gruppi, per l'amor del cielo parlate! Interagite! Chiacchierate!
Se qualcuno venisse a casa vostra e, senza salutare, vi dicesse che vende orologi, non li comprereste da lui.
Ma se è un vostro amico, lo dite ai vostri amici, magari un paio li comprate.
Fate amicizie, chiedete gentilmente consigli.
Noi scrittori adoriamo dare consigli.
Su Facebook e Goodreads, c'è un profilo, dove tutti potranno andare a vedere, se li interessate, chi siete e cosa avete scritto, blogs e libri. Tenete il vostro profilo curato, con tutte le notizie.
Se vogliono, comprano, leggono, scivolano via.
Ma non postate le vostre cose, come se la vostra personalità non importasse a nessuno.
Fatevi conoscere come persone, come autori deve venirgli voglia di scoprirvi...

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